“Vanità”: la denuncia poetica di Giorgia sull’illusione contemporanea
Con il brano “Vanità”, Giorgia si allontana dai classici temi amorosi per regalarci un pezzo ricco di significato sociale, spirituale e psicologico. Un brano tagliente, profondo, che si interroga sull’essenza della nostra epoca, tra individualismo sfrenato e culto dell’apparenza. Pubblicata nel 2016 all’interno dell’album Oronero, Vanità è una canzone che merita ascolto e riflessione, oggi più che mai.
L’illusione che governa il mondo
Fin dal primo verso, la canzone lancia un’accusa forte:
“Che strana la gente, che mentre si odia non si pente…”
Giorgia descrive una società malata, dove l’empatia è un’eccezione e il potere diventa l’unico valore riconosciuto. Il tono è critico ma non cinico: è lo sguardo di chi osserva con lucidità e cerca un senso.
Il ritornello incalza:
“Vanità, l’illusione, docile si arrende al dio migliore”
La vanità diventa la nuova religione: un inganno che si maschera da amore, da successo, da felicità. Ma dietro l’apparenza, resta solo un altro imbroglio.
Un testo moderno, un’anima antica
“Vanità” è un brano che richiama, per profondità tematica, le riflessioni bibliche del Qoèlet, dove si ripete: “Vanità delle vanità, tutto è vanità”. Ma qui la riflessione viene proiettata nel nostro presente: in una civiltà digitale, iper-connessa, dove tutti cercano immortalità attraverso visibilità e consenso.
“Cerca l’immortalità… Vanità”
Il desiderio di lasciare un segno diventa ossessione. Ma ciò che resta è solo un’eco che sbatte contro altri muri.
L’umanità disconnessa
Un passaggio centrale, poetico e potente, arriva nella seconda parte:
“Atomi unici, nudi, diversi e vibranti, siamo distanti, io e te…”
Una riflessione sull’isolamento umano nel mondo contemporaneo: siamo unici, irripetibili, ma sempre più soli. La comunicazione è continua, ma il contatto reale è frammentato, sfocato, distante.
L’immagine dei “migranti nascosti nell’evoluzione” evoca la sensazione di smarrimento in un mondo che cambia troppo in fretta.
L’intensità della voce, la forza del messaggio
La forza di “Vanità” non è solo nel testo, ma nella voce di Giorgia, capace di trasmettere dolore, indignazione e bellezza in ogni nota. Il brano è costruito su un arrangiamento moderno, elettronico, con beat essenziali che lasciano spazio alla parola. Non ci sono virtuosismi, solo verità cantata.
Conclusione: una canzone da ascoltare con la mente e con il cuore
“Vanità” è una delle canzoni più mature e impegnate del repertorio di Giorgia. Non è una ballata d’amore, ma un grido d’allarme, un invito alla consapevolezza. In un’epoca dove tutto sembra immagine, questa canzone è sostanza. E ci ricorda, con forza, quanto sia urgente ritrovare autenticità, empatia e verità.